Sarete circondati dal paesaggio lunare dei “calanchi”, solchi del terreno incisi
profondamente a forma di lama di coltello dall’acqua. Il nulla, a volte, può assumere
forme davvero affascinanti.
Ma il paesaggio che vedrete è solo una parte di quello che vi aspetta.
Arrampicandovi verso Craco, finirete in uno dei paesi più magici
d’Italia, il “paese fantasma”.
Ogni paese della Basilicata ha una storia e un fascino tutti suoi. Ma
Craco ha qualcosa in più: ha un’atmosfera surreale, a tratti inquietante, e
decisamente affascinante.
Si trova in cima a una collina, e la vista d’insieme
di questo paese disabitato colpisce come un pugno allo stomaco.
È un paese deserto dove il tempo sembra essersi fermato in una favola
dei fratelli Grimm, dove l’uomo e la natura si sono uniti per sfidare qualcosa
di supremo.
Nel 1963 questo paesino è stato abbandonato a causa di una frana di
vaste proporzioni, che ha costretto gli
abitanti ad abbandonare le proprie case e a
trasferirsi a valle.
Da quel momento Craco è diventato
un vero e proprio paese fantasma, uno dei rari esempi in Italia, che diversi registi hanno scelto come set cinematografico per i
loro film: Alberto Lattuada con la Lupa, Francesco Rosi con Cristo si è fermato
ad Eboli, Paolo e Vittorio Taviani con Il sole anche di notte, Bruce Beresford
con King David, Catherine Hardwicke con Nativity, Mel Gisbson con La Passione
di Cristo.
Passeggiare tra i vicoletti
abbandonati, affacciarsi sul paesaggio surreale dei calanchi, ascoltare il
respiro di un paese abbandonato, ma ancora incredibilmente vivo, non ha prezzo.
Tetti crollati, finestre con i vetri rotti, scale sconnesse di vecchie
case, dove è possibile scorgere ancora una vecchia bambola lasciata lì circa 50
anni fa, il silenzio spettrale, i colori intensi del territorio, fanno di Craco
un’esperienza emozionante. Un luogo sospeso nel tempo che fa tremare il cuore.
Da Craco, tornando verso la Basentana
in una trentina di minuti avrete raggiunto Matera.