Matera è una città
millenaria: sembra uscita dal mistero di una fiaba orientale, incanta e stupisce, sospesa tra presente e
passato. Trovarsi di fronte allo
scenario dei Sassi di Matera toglie il
fiato, anche a chi, come me, questo spettacolo lo vede da una vita.
In un particolare
intreccio di vicoli, chiese e case antiche che sprofondano nella terra, gli
antichi rioni dei Sassi conservano
tracce delle epoche storiche e degli avvenimenti che si sono susseguiti in
città. La ‘città della
pietra’ è stata abitata sin dal neolitico: molte delle case, grotte scavate nella
roccia, sono state vissute senza interruzione
dall’età del bronzo.
I Sassi, fortificati,
riorganizzati e ampliati, ma mai abbandonati, fino allo sfollamento obbligato
disposto negli anni ’50, poi recuperati, sorgono ora in due nuclei distinti, il
Sasso Caveoso e il Sasso Barisano, ai lati dello sperone della civita, nucleo originario della città.
Il Sasso Barisano,
girato a ovest sull’orlo della rupe, se si prende come riferimento la civita, fulcro della città vecchia, è
il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore
sotterraneo.
Il Sasso Caveoso , che
guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case grotte
che scendono a gradoni. Tra i due è la zona più povera, ma anche la
piu antica ed autentica e rappresenta ancora la vita rupestre che si svolgeva a
Matera fino agli anni '50.
Grazie a Carlo Levi, spedito al confino in Lucania dal regime fascista, il mondo spalanca gli occhi sulla realtà dei Sassi. Con Cristo si è fermato a Eboli Levi denuncia le condizioni di vita di
quella popolazione contadina, dimenticata dalle istituzioni dello Stato,
alle quali "neppure la parola di Cristo sembra essere mai giunta". A causa del sovraffollamento, infatti, sulle case nella roccia erano stati
sopraelevati più piani, le cisterne erano state riadattate a monolocali in cui convivevano famiglie, muli
e pecore. Ma quelli che Levi
descrive come girone danteschi, in realtà facevano parte di un sistema complesso, efficiente e collaudato.
Lo sfollamento
‘forzoso’ dalle proprie case di circa 15mila persone, voluto da De Gasperi, è un atto senza
precedenti al mondo. Urbanisti e architetti di tutto il mondo vengono interpellati
per trovare soluzione a questa situazione. Ultimato il lungo e doloroso sfollamento, Matera viene definita "ìl più grande centro storico al mondo
completamente abbandonato".
Dopo decenni di
abbandono, nella prima metà degli anni '80 inizia una lunga opera di recupero dei Sassi, fino ad essere accolti nel 1993 dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità con la
definizione di paesaggio culturale.
I Sassi hanno preservato il modo di abitare delle caverne accanto alle abitazioni più moderne: sono testimonianza, unica al mondo, di come l’uomo sia riuscito a utilizzare le risorse della natura senza
arrecarle danni, dipingendo il paesaggio con i colori della Terra Santa e le
luci di un meraviglioso presepe vivente.
Con il passare degli
anni Matera e i suoi Sassi divengono meta turistica e il mondo intero
scopre finalmente questa città abitata da
sempre, in cui è possibile ripercorrere, dal paleolitico ad oggi, la storia
dell’uomo, che discretamente e caparbiamente si è insediato qui, utilizzando le
risorse del territorio e integrandosi perfettamente ad esse, senza mai
violarlo, in una sinergica simbiosi.
Le umili tecniche
arcaiche, dimenticate dagli stessi abitanti, acquistano un fascino ed un valore
un tempo inimmaginabili. I”trogloditi” che scavano canali e cisterne,
costruiscono giardini pensili, ed attorno agli spazi collettivi, oggi chiamati
“vicinati” condividono le proprie risorse, appaiono d’un tratto
geniali. Strutture
apparentemente semplici e rudimentali, si rivelano veri prodigi di efficienza
tecnica e architettonica.
Ma il bello è che
tutto questo è ancora presente e vivo, sotto i nostri occhi: gli anni passano, e
Matera, come una perla scavata nella roccia, continua a lasciare i suoi visitatori senza
parole.